Il fascino e l’eleganza di questo mulinello, lo posizionano tra i più belli mai costruiti nel nostro paese. Ho sentito l’esigenza di riscrivere questo articolo, perché ho avuto la possibilità di acquistarne un esemplare e quindi consecutivamente di poterlo analizzare in tutte le sue parti, inoltre, dovevamo aggiornare i dati alla luce delle novità scoperte del 2015.
Prodotto dalla APM, (Articoli Piccola Meccanica) a partire dai primi anni cinquanta, fu l’evoluzione dei predecessori definiti anch’essi ma semplicemente Crebbia, i quali, pare siano stati copiati dall’Inglese Hardy Altex.
In effetti la somiglianza è impressionante ed alcuni particolari sono addirittura intercambiabili.
La differenza più evidente dai cugini Crebbia, è il sistema che aziona lo scatto dell’archetto, il primo complicatissimo e molto cagionevole comprendeva una coppia di ingranaggi che consentivano di armare lo scatto, invece in questo modello il sistema è quello classico in uso ancora oggi, composto da una leva comandata da una camma che libera l’energia accumulata dalla molla scatto.
Il nome Crebbia deriva da quello di una frazione, del comune di Casale Corte Cerro, a metà strada tra Gravellona Toce e Omegna, nelle Alpi Pennine. Quì si trova appunto la residenza estiva di proprietà della famiglia Aguzzoli.
Dopo questi preamboli vorrei soffermarmi sugli aspetti tecnici che risultano essere molto interessanti:
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- Il pomo frizione è del tipo a sfere antiserraggio, sistema questo che elude le variazioni accidentali della frizione.
- La bobina, in metallo, reca incisa nel retro una complessa scala che determina l’entità di lenza in funzione del suo diametro.
- L’alberino ha una scanalatura elicoidale per la distribuzione del lubrificante.
- La rotazione fornita da una coppia a denti elicoidali è assistita da ben tre cuscinetti a sfere, due sul pignone ed uno sulla corona, ne consegue una rotazione scorrevolissima.
- Contrariamente alla maggior parte della produzione Italiana, questo modello, riporta ben due riferimenti riguardanti il produttore, uno inciso sulla girante, ed un’altro con una targhetta posta nel disco di chiusura del rotore.
- Ultimo dettaglio, una “chicca”, il proprietario di questo mulinello, ha inciso le sue iniziali e l’anno (VS 1959) a lato della targhetta APM MOD. DEP.
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Le foto mostrano 3 tipi diversi di ghiere della manovella ed un rarissimo esemplare con due varianti significative; il piede liscio invece che rigato come negli altri esemplari e l’assenza della targhetta (e del relativo foro sottostante) sotto la girante. A loro posto vi è un adesivo, purtroppo ormai illegibile, che compare anche sul piede.
Si tratta probabilmente di un esemplare pre-serie. |
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Aggiornamento "Marzo 2023" |
Abbiamo già visto come il CREBBIA SUPER, a mio avviso uno dei più belli e ben costruiti mulinelli italiani, possa montare alcuni particolari diversi da un esemplare all'altro (ad esempio la ghiera della manovella), ed abbiamo anche visto un esemplare molto particolare, col piede liscio ed altre varianti che potrete vedere nelle foto. Ma oltre a queste vi sono altre differenze.
In una fiera del settore di alcuni anni fa scoprii, ad esempio, che sia io che l'amico collezionista Lino Galeotti possedevamo due esemplari identici; entrambi, pur avendo il piede rigato (che è la norma nel mulinello in questione) sono privi della targhetta sotto la girante. Il disco di chiusura del rotore non presenta quindi nessun foro. Altre differenze da un esemplare all'altro si possono trovare poi nella tinta dell'anodizzazione. Un tempo (e forse anche tuttora) alcuni sostenevano che ciò fosse dovuto all'uso, che sbiadisce la colorazione ma, nonostante ciò può essere vero, tra un pezzo "sbiadito" dall'uso in determinati punti ed un altro magari più chiaro ma colorato uniformemente, la differenza c'è, e la dice lunga riguardo alla tinta originale.
A mio avviso poi, il particolare che fuga maggiormente i dubbi è il pomello della frizione, le cui colorazioni cambiano in modo evidente, dal grigio chiaro al nero. D'altronde anche il suo fratello maggiore (il CREBBIA) venne prodotto in diverse colorazioni, dando vita talvolta a veri capolavori estetici.
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Disco sotto la girante senza targhetta,completamente chiuso. |
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Lo stesso mulinello della precedente foto. |
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Modello con piede liscio e disco sotto la girante chiuso.
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Lo stesso mulinello della foto precedente. |
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Vari colori dei pomelli della frizione |
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I vari esemplari descritti |
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Roberto Granata / Renzo Di Paolo - Giugno 2012
- agg.nto Giugno 2016
- ultimo agg.nto Marzo 2023
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