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Incrociando i dati con l'amico collezionista Alberto Foradini, sono riuscito ad ottenere la certezza di quello che mi accingo a descrivere.
Premesso che chi conosce bene gli Albatros sa che è quasi impossibile trovare due esemplari perfettamente uguali, vorrei raccontare un episodio accadutomi anni fa quando, nell'ambito della mia attività di riparatore, ho avuto l'opportunità di analizzare contemporaneamente ben 15 esemplari. Dopo averli completamente smontati e messi a confronto particolare per particolare, ho cominciato ad annotare tutte le differenze che riscontravo. Ebbene, mi sono trovato 4 pagine di block notes piene di appunti, con annotate decine di piccole e piccolissime differenze che probabilmente nessuno aveva mai notato.
Addirittura il peso di ciascun mulinello era diverso. Capii allora che è quasi impossibile catalogare quello che la brillante mente del Signor Beniamino (nel quotidiano intento di migliorare i suoi prodotti) riusciva a concepire. Tornando a noi, gli inediti esemplari che voglio trattare si pongono tra la seconda e la terza versione.
Eccone gli elementi significativi:
Sono senza antiritorno, hanno il braccio della manovella dritta, le calotte nere sotto le giranti e gli eccentrici in acciaio brunito.
Tutti questi elementi sono identici alla seconda versione ma questi mulinelli montano i carter della versione successiva, con all'interno tanto di marchio B.S.T.
A togliere ogni dubbio è tuttavia il lato manovella del mulinello, dove è evidente l'assenza del comando dell'antiritorno e vi è la scritta "BREVETTATO" come nella terza versione.
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Confronto con la seconda versione (notare il singolare archetto a cono nella seconda versione) |
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Renzo Di Paolo - Novembre 2018 |
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