Questo articolo è stato ispirato dall’ultimo ritrovamento contratto dall’amico e grande esperto di mulinelli antichi Lino Galeotti.
Parlerò di una “pietra miliare” posta nell’ambito della identificazione e classificazione, della produzione italiana di mulinelli da pesca.
Le informazioni a riguardo in nostro possesso, sono ancora oggi scarse e spesso poco attendibili. Si tratta in questo caso, di una vecchia pubblicità del 1947 riguardante gli albori della produzione Alcedo. Da questa si evincono preziosissime informazioni alcune differenti da quelle fino ad oggi conosciute.
Innanzi tutto devo descrivere il dato più interessante e molto significativo di questo documento ovvero l’indirizzo della società. Sino ad oggi tutti gli autori e chiunque noi compresi, abbiamo pubblicato nei nostri articoli che la ditta Alcedo avesse sede a Torino in via Tempio Pausania, 4. Dopo questo ritrovamento, ci dobbiamo ricredere perché l’indirizzo presente in questo antico documento risulta essere diverso ovvero Corso Re Umberto, 60. Su questo nuovo dato si riapre un capitolo che noi credevamo chiuso; siamo costretti a rivedere i documenti in nostro possesso per cercare di capire come andarono veramente le cose.
Questo è il fascino del collezionismo; per noi la caccia (ops! la pesca) è sempre aperta.
Torniamo al documento, il più antico testo che affronta questo argomento è LANCIARE di Giovanni Randone Olgiati, seconda edizione 1945. L’autore tratta diversi marchi di mulinelli Italiani, tra i quali anche l’Alcedo. Nel testo si legge: "ALCEDO. Caratteristiche: moltiplica più di di 1 a 3, cricco, prendifilo interamente automatico a ponte semicircolare, arresto indietreggio facoltativo. In tre tipi Nn. 1,2 e 3".
E’ evidente che l’autore non essendo in possesso di notizie fondate, tenda ad indovinare, sopratutto quando enuncia i modelli. In effetti dei tre segnalati, in realtà ne esiste solo uno. Probabilmente aveva notizie del n°2, quindi avrà ipotizzato che doveva esistere naturalmente il n°1, e forse per compensare l’ulteriore lacuna abbia dovuto necessariamente assegnare all’Omnia il numero “3”......
Senza togliere nulla al merito dell’illustre Autore che molto a dato con le sue opere al fine di identificazione della produzione italiana, bisogna altrettanto onestamente ammettere che nelle quasi tre pagine ad essi dedicate, questo non sia l’unico errore.
Personalmente ho eseguito ricerche, raccogliendo da diverse fonti alcune informazioni, di seguito ho incrociato i dati così ottenuti e sono giunto a questa conclusione: Il marchio Alcedo nasce nel 1945 tra la fine della guerra (in Italia 25 Aprile 1945) e l’immediato dopoguerra.
Il primo modello prodotto sarà L’alcedo n°2, “FABB. IN ITALIA BREVETTATO”, meglio conosciuto come numero due a piede sottile.
Questo sarà l’unico modello a riportare questa arcana bellissima iscrizione, purtroppo dopo solo pochi mesi verrà modificata anche nella chiusura nella quale ora campeggia un dimesso “MADE IN ITALY PATENT” segno evidente che nel frattempo l’azienda aveva intrapreso le esportazioni.
In concomitanza di questo cambiamento, l’Alcedo inizio la produzione della versione economica del n°2 ovvero l’OMNIA a piede sottile “MADE IN ITALY PATENT”. Non mi soffermerò per ovvie ragioni su i dettagli delle versioni, per arrivare al vero motivo di questo articolo.
Fino ad oggi, l’inizio della produzione del 2CS (due cuscinetti a sfera), si posizionava tra il 1950 ed il 1952, secondo la letteratura, in questi anni l’Alcedo avviò la produzione del N°2/2CS ovvero l’evoluzione del N°2 ( la dicitura corretta è: Alcedo numero due tipo 2CS) al quale venne in pratica raddoppiato il cuscinetto del pignone e venne variato il design cambiando sopratutto la forma del gambo del piede da dritto a piegato.
Grazie a questo ultimo ritrovamento invece, abbiamo scoperto che questo passaggio avvenne almeno tre anni prima.
Come potrete apprezzare dalle immagini la celebre casa torinese annunciava per il nuovo anno (1948) l’arrivo dell’ultimo modello, il 2C.S.
Per nostra fortuna casualmente aggiunsero la postilla ” Il nuovo modello 2 C.S. primo gioiello 1948, che si aggiunge a i classici ALCEDO 2 e OMNIA”. Grazie a queste due righe oggi abbiamo aggiunto un ulteriore tassello nella infinita eccitante sfida alla classificazione dei mulinelli Italiani. Il modello finora descritto è riportato nelle fotografie che seguono, per evitare fraintendimenti premetto che questo mulinello è la versione successiva di quello citato, lo si evince dalla terminazione dell’archetto a goccia anziché a cono.
Brevemente vi descriverò i tratti salienti che lo distinguono:
- L’eccentrico lato guidafilo, ha la rara terminazione piegata verso l’esterno, quindi si evince che l’archetto è di raggio maggiore;
- La medaglia, sarebbe più corretto definirla medaglione poiché ha uno spessore di due millimetri!!
- Il gambo del piede ha una sezione molto ridotta, mm. 6X10;
- L’antiritorno è millesimale come nei precedenti “Piede sottile”
A nome della Associazione ANTIPES devo ringraziare l’amico Lino Galeotti, per la gentile concessione, l’esperto Alcedo, Antonio Magliocchetti dal quale prezioso manoscritto, regalatomi anni fa, o tratto alcune informazioni, e l’immancabile Silvano Baraldi.
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Renzo Di Paolo - marzo 2015 |