Grande Amico e Collezionista ... |
Chi si è avvicinato da poco al variegato mondo del collezionismo forse non ha mai sentito parlare di Luigi, altri forse hanno sentito di lui le più svariate e stravaganti storie.
In effetti quando arrivi a possedere più di cinquemila pezzi, perlopiù italiani ma non solo, diventi facilmente oggetto di stima ma anche di invidia, di ammirazione ma anche di attenzione, di chiacchiere e di altro. Ma non spetta a me approfondire questi aspetti.
Quello che voglio ricordare è la gioia (e per me anche il privilegio) di averlo anzitutto come amico e di aver potuto vedere e toccare con mano ogni pezzo di quella che era considerata la collezione più bella d' Italia, e forse non solo. |
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Nel 2008 la rivista "PESCARE", per la quale scrivevo, pubblicò due miei articoli che, invece di parlare di pesca vera e propria come di consueto, trattavano di mulinelli vintage. E quale migliore occasione potevo avere per "coccolare" quei pezzi da mille e una notte?
Modello 2000, Piave, Victor, Tritone, Zeus, Glauco, Po, quattro tipi di Hardy "The Duck", e la lista potrebbe continuare a lungo. Avere tra le mani "a raffica" questi pezzi uno dopo l'altro mi faceva trasalire, e la semplicità unita ad un timido orgoglio con la quale Luigi me li mostrava mi insegnava di avere davanti non un vecchio impettito, ma un bambino felice e geloso dei suoi giocattoli. Questi giocattoli ora sono in diversi luoghi; qualcuno insieme, qualcun'altro solitario e qualcun'altro non si sa. Ma comunque sia, restano i pezzi che hanno fatto grande la passione per il mulinello, specie per quello italiano.
Il collezionismo, e non è avventato dirlo, non sarebbe stato nel nostro Paese quello che è senza Luigi. Ci sono stati e ci sono tuttora altri grandi collezionisti che non voglio certo sminuire, ma senza di lui nessuno o quasi sarebbe stato quello che è.
Dopo quel 2008 tornai un paio di volte a trovarlo ed, in seguito, non mancavano mai le telefonate di auguri per le consuete festività. Ma la telefonata più piacevole e gradita ad entrambi era quella del 21 giugno. Io non potevo dimenticarmi dell'onomastico di Luigi, perché era anche il nome del mio caro papà, ma la gioia che lui provava (assieme all'immancabile domanda: "hai trovato ancora qualche mulinello?") traspariva dalla sua voce un po' timida, mai insolente. E con queste qualità, piano ed in silenzio, anche quando avrebbe potuto o dovuto alzare la voce, è arrivato alla meta. Ma quella che è stata la sua Omega qui è diventata, grazie a lui, l'Alfa del Collezionismo moderno, perché forse non avrebbe potuto fregiarsi della "C" maiuscola, la "C" che è anche quella di Cereda.
E così ti vogliamo salutare, come quel bambino che sembra trasparire dal tuo volto nella foto: felice dei suoi giocattoli.
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Roberto Granata - Novembre 2024 |
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