I mulinelli italiani hanno avuto tanta fortuna all'estero. Nel loro periodo d'oro le principali case vendevano forse più all'estero che in Italia, e si sono trovati esempi di esportazione anche da parte di realtà più piccole e meno famose. Non stiamo quindi parlando di prodotti poco noti, bensì di un vanto della nostra industria e del nostro artigianato sia a livello continentale che intercontinentale. Quello che invece è un po' meno noto è l'impiego dei nostri mulinelli in situazioni che, per nostro vanto, li consegnano alla storia o, se preferiamo, all' immortalità.
È il caso dei mulinelli OFMER che, nel film "Il Compagno Don Camillo" del 1965, fanno bella mostra di sè nella gara di pesca organizzata "sulle rive del Don" (in realtà probabilmente sul Po, ma poco importa) in occasione del gemellaggio di Brescello con un paese russo. Il modello (od i modelli) in questione sembrano, a prima vista, degli N22 o forse dei 211N o dei 266E seconda versione, ma stavolta poco importa. Essendo poi l' indimenticabile saga di Peppone e Don Camillo ambientata in Emilia Romagna, è quasi fisiologico che a campeggiare in quelle pellicole siano dei mulinelli costruiti nel capoluogo.
Quello che invece importa e fa piacere è il vedere gli oggetti della nostra passione consegnati al mito. E non si tratta dell'unico esempio. Quindi, semplicemente, dobbiamo andarne fieri.