Da quando ho iniziato il collezionismo attivo, nel 1998, questo è stato un mulinello che sempre mi ha affascinato, ogni volta immaginato ma mai visto, quindi ancora più agognato; la forma panciuta da "porcino" ispira allegria e affetto.
Devo pertanto palesare ai lettori che le considerazioni che leggerete sono basate esclusivamente dall'analisi delle immagini che mi sono state gentilmente concesse dall'ormai celebre filantropo e amico Mario De Petri che ancora una volta mi ha gentilmente concesso di pubblicarle.
Questo raccoglitore, prodotto dalla LEMA a Sesto Calende (VA), ha il prendifilo fisso e il piede fissato meccanicamente. La forma del pomo frizione e il corpo rotondo mi inducono a ipotizzare che la finestra di realizzazione temporale sia databile approssimativamente ai primissimi anni quaranta.
Una delle curiosità di questo attrezzo si trova nella manovella, è singolare che già all'epoca avessero preso in considerazione la possibilità di renderla smontabile attraverso un pomo e di conseguenza ribaltabile per agevolarne il trasporto. Ma l'eccezionalità la troviamo al suo interno dove staziona un automatismo a dir poco sbalorditivo, un sistema di anti-ritorno infinito a sfere molto simile come concetto a quello in uso oggi (ottanta anni dopo) e unicamente in esclusiva nei mulinelli di fascia alta.
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