Page 2 - Cucchiaini artigianali KO
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L'idea della costruzione di questo artificiale risale al

            1975, quando il signor Paolo Leoni, negli anni in cui la

            tecnica   dello   spinning   iniziava   ad   appassionare   in

            Italia un sempre numero maggiore di appassionati, e
            la produzione in grande serie dei vari cucchiaini per la

            pesca   dei   produttori   più   noti   di   queste   esche

            metalliche, raggiunge il massimo boom di vendite da

            allora, fino alla metà degli anni '90.

            Paolo Leoni, appassionato di pesca, caccia, sport in
            generale, e bravissimo stilista molto abile e esperto

            nella lavorazione di accessori in pelle, cuoio e legno,

            decide   di   costruirsi   esche   artificiali   per   se   e   per

            qualche amico; dopo un po' di studi sui materiali e

            forme da utilizzare per  il suo cucchiaino "Killer" in
            pochissimo tempo riesce a raggiungere la perfezione

            della   sua   creatura,   un   artificiale   leggerissimo   che

            ovviamente   necessitava   di   un   attrezzatura   molto

            leggera per essere utilizzato, ma che lavora benissimo

            in qualsiasi condizione, entrava subito in rotazione in

            acqua e riusciva a fare una cattura dopo l'altra.

            Visto l'ottimo risultato ottenuto e i pareri positivi degli
            amici e dei negozi di pesca della zona di Firenze dove

            abitava, l'anno successivo effettua la registrazione del

            marchio   KO   e   inizia   la   produzione   artigianale   e   la

            commercializzazione   del   cucchiaino,   nelle   diverse

            varianti di peso e colore della paletta; comunque non
            essendo la principale attività lavorativa di Paolo, non

            ebbe una produzione e distribuzione   continua negli

            anni. Il cucchiaino venne prodotto e assemblando e

            utilizzando   esclusivamente   componenti   costruiti   in

            proprio, e ogni artificiale veniva testato singolarmente
            per verificare il perfetto funzionamento in acqua.
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