Un piccolo-grande mulinello, un monumento, la punta di diamante della produzione Alcedo.
Il successo di questo attrezzo, il più piccolo e leggero esistente al mondo, è stato enorme non a caso celebrato per anni nel mercato americano. Ha elevato il prestigio dell'azienda del dottor Rolandi ed ha spinto il marchio Alcedo ai primi posti della produzione mondiale dei mulinelli da pesca. Il Micron è il discendente diretto del 2/CS, un gioiellino dall'argenteo distintivo che ha appassionato e brillantemente assistito generazioni di pescatori che lo hanno impiegato con grande soddisfazione.
L'Alcedo Micron debutta nel 1952, la prima versione è quella verniciata in nero, comunemente definita a "buccia d'arancio"; questa finitura aveva lo scopo di eliminare gli eventuali riflessi provenienti dal metallo con il quale era realizzato, questi segnali avrebbero comunicato ai pesci la presenza del pescatore. Il Micron, avendo gli stessi cromosomi del progenitore il 2/CS, anch'esso (nei prototipi) presentava il grave problema dell'esiguo dimensionamento dell'ancoraggio alla canna. Il gambo ed il piede era molto delicati e predisposti alla rottura, di conseguenza questi difetti lo hanno reso molto raro, pertanto, solo pochi esemplari sono stati finora rintracciati. A causa di questo difetto, dopo pochi mesi la produzione venne cessata, vennero sostituiti gli stampi con conseguente incremento delle dimensioni del piede e venne adottata anche una nuova protezione ad ossidazione anodica.
Per ragioni di spazio e comprensibilità, in questa scheda non è possibile elencare tutte le variazioni grandi e piccole che si sono succedute in oltre trent'anni di attività dell' Alcedo. Pertanto vi rimando dopo una breve e sintetica carrellata ai prossimi articoli che riguarderanno le specifiche singole versioni.
Seconda versione 1952/53: il primo colore adottato fu il grigio anodizzato, diverse piccole variazioni.
Terza versione 1953/57: il periodo di maggiore produzione e di cambiamenti improntati alla conquista del mercato americano dove confluiva la quasi totalità della produzione. In questo periodo venne prodotto il famigerato (nero catramato); onestamente devo ammettere che questo modello io non l'ho mai visto ma per quanto sono riuscito a dedurre dalla letteratura e dai racconti dei collezionisti, si trattava di una sorta di verniciatura protettiva, una pellicola asciutta di colore nero opaco, composta probabilmente da resine che eliminavano i riflessi e proteggevano il metallo. Purtroppo anche questa innovazione si rivelò un fallimento e venne quindi immediatamente cessata a causa del rivestimento cagionevole che procurò non pochi problemi. Si proseguì quindi con il trattamento anodico, l'antiritorno venne modificato e venne incrementata la gamma delle colorazioni.
Quarta versione 1957/59: la medaglia si fa più piccola e viene inscritta in una circonferenza opportunamente ricavata nello stampo del carter, l'oliatore sul mozzo dopo poco venne eliminato.
Quinta versione 1960/66: esce il nuovo modello con il gambo del piede curvo, presenta la medaglia racchiusa nel cerchio, le colorazioni sono in grigio anodizzato, in blu anodizzato e in verde smeraldo. Questa versione è caratterizzata da un piede piuttosto massiccio, tanto che era necessario adattarlo attraverso un ridimensionamento artigianale per poterlo inserire nel porta-mulinello.
Sesta versione 1966 : il gambo è curvo e viene prodotto in tre differenti colorazioni, il piede venne ridimensionato dopo le segnalazioni arrivate ai vari distributori. Le medaglie sono sottili e poco distinte. Inizia la collaborazione con Ravizza la quale esige una propria linea (economica) dalla comunità del collezionismo denominata "Grigio Nazionale".
Settima Versione 1975: subentra la CopTes e ancora una volta al nostro Micron gli vennero cambiati i connotati; la verniciatura diventa bicolore, la girante color panna ed il corpo verde scuro. Le medaglie e le manovelle vengono modificate sostanzialmente per differenziare le produzioni; a mio parere vennero eseguite queste radicali trasformazioni per evitare che i vecchi clienti Alcedo potessero sfruttare la garanzia a scapito della CopTes.
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Mi sento un umile cronista, il contenuto di queste pagine è frutto di un lungo lavoro fatto di mail, messaggi whatsapp vocali, appunti e telefonate ore e ore di lavoro intercorse con lo specialista Antonio Magliocchetti, un ghota della storia Alcedo. Sono pochi i collezionisti che possono vantare un tale livello di preparazione anche se attinente ad un unico brand; a lui un grazie a nome dell' Associazione ANTIPES per la disponibilità e la pazienza dimostrate, grazie Antonio. |
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Renzo Di Paolo - Aprile 2020 |
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