<< HERON - Registrazione Marchio e Riflessioni Varie  
HERON brevetto marchio impresa - aprile 1954
Dopo aver scoperto anche il brevetto di questo raro mulinello ed un altro brevetto, antecedente di un anno, che presenta alcune attinenze col suddetto, come possiamo vedere nelle foto, nascono spontanee diverse riflessioni.
FIBAT brevetto marchio d'impresa - Torino agosto 1953

Perchè mai i Sig. Malanetto e Spinardi nel 1953 chiedono di registrare un marchio (di primo deposito) a nome F.I.B.A.T. (Fabbrica Italiana Bilance Automatiche Torino), ditta a loro intestata, e neanche otto mesi dopo uno dei due titolari (Giuseppe Spinardi) chiede un altro brevetto (anche lui di primo deposito) dove elenca, tra le merci che produrrà, solo una parte di quelle elencate nel brevetto F.I.B.A.T.? Siccome quest'ultima continuerà a produrre bilance negli anni seguenti ed i titolari saranno i Sig. Sacchero e Malanetto, va da sè che Giuseppe Spinardi ha preso un'altra strada e, visto che nella sua registrazione non figurano reti da pesca, armi, pesi, bilance ed altro (come possiamo vedere dai documenti allegati) si è dato in modo più massiccio alla costruzione di mulinelli, anche se non solo. Il fatto poi che nel suo documento faccia bella mostra il disegno di un HERON, invece che di un altro articolo (o di nessun articolo come nell'altro brevetto), sta a rimarcare proprio quello.
Ma a questo punto sorgono spontanee alcune domande: Che mulinelli producevano Malanetto e Spinardi a partire almeno dal 1953, prima del brevetto di Spinardi?
La F.I.B.A.T. ha continuato a produrre mulinelli oltre alle bilance ecc.?
Come possiamo classificare in ordine cronologico i due tipi di HERON (con airone oppure senza) ed il raro C.D.B. che è palesemente identico all' HERON senza airone?
Rispondendo alla prima domanda, io credo che producessero già un tipo di HERON. Questo perché non si sono mai trovati altri mulinelli che possano ricondurre alla sigla F.I.B.A.T. nè a nomi, cognomi, acronimi ed altro da fare pensare ad altri modelli. Non è poi da sottovalutare il fatto che Spinardi, in soli otto mesi, difficilmente avrebbe potuto ideare e presentare ex novo un mulinello completamente nuovo. La F.I.B.A.T. si indirizzò poi massicciamente alla costruzione di bilance,ottenendo un buon successo, per cui pare improbabile che dopo il distacco di Spinardi abbia progettato altri tipi di mulinelli. Occorre considerare poi che nessuno dei produttori delle tre versioni sopraccitate ebbe purtroppo (o meno male per i collezionisti) un grande successo, vista la rarità dei pezzi in questione. In ogni caso, se la F.I.B.A.T. o qualcun altro avesse continuato una produzione, non potrebbe trattarsi del modello con airone, visto il brevetto di Spinardi. Quindi, alla luce di tutto quanto detto finora, il fantomatico mulinello precedente il brevetto del 1954 potrebbe essere il modello senza airone, che tra l'altro sembra ancora più difficile da reperire rispetto all'altro. Sul modello con l'airone sembra tutto chiaro, mentre sul C.D.B., che ha il carter sagomato come il modello privo di airone, diventa più difficile formulare ipotesi. Potrebbe ad esempio essere stato commercializzato (comunque in pochissimi esemplari) da Sacchero e Malanetto dopo il 1954, quando non è stato più possibile utilizzare il nome Heron. Visto il carter uguale (
al modello senza airone) sarebbe bastato eliminare (o comunque non riprodurre) la scritta in basso ed applicare la targhetta in quella posizione.
Tengo a precisare di essere nel campo delle ipotesi e di aver esposto quelle a me più logiche e probabili, ma non certe. Speriamo di poter aggiungere qualcosa in futuro perché, ormai lo sapete, crediamo che al collezionista "completo" la storia di un mulinello interessi molto, quanto il mulinello stesso.

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Roberto Granata in collaborazione con Sergio Di Marco
- Aprile 2025
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