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Ispirato anch’esso allo svizzero Berna, presenta però, rispetto ai modelli dell’epoca che ne erano copie quasi identiche, la mancanza di un piede ricavato dal pieno che fa corpo unico col mulinello.
Il piede è infatti avvitato al corpo, ed è formato da due barrette d’acciaio piegate a 90° che contrapposte l’una all’altra, ne formano il complesso.
Parecchi esemplari hanno due riporti in legno avvitati alle due barrette d’acciaio che formano il gambo del piede.
Un’altra variante significativa riguarda il mezz’archetto: in alcuni esemplari, probabilmente i primi, forma una sorta di incavo dove scorre il filo (come l’esemplare in foto) mentre in altri ha le estremità del supporto che si congiunge con il mezz’archetto a forma circolare.
L’Helios veniva così descritto nella prima edizione del 1943 di “Lanciare” con le seguenti parole: ‘Rapporto 1 a 2,5, cricco, prendifilo automatico a gancio, manovella staccabile e rivoltabile con impugnantura svitabile. Per le canne più pesanti’. |
Visualizza anche: "Helios ... ai raggi X" |
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Roberto Granata - Giugno 2012 |
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Scheda Tecnica |
peso |
400 g |
rapporto |
2,5 : 1 |
ingranaggi |
conici |
anti-ritorno |
non presente |
bobina |
alluminio |
colore |
tonalità di giallo |
note |
- corpo ricavato dal pieno due guance laterali con 3 viti cadauna
- mezzo archetto
- datazione anni "40
- rarità media
(forse un centinaio di esemplari conosciuti)
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