Lo ‘Jupiter’ si può definire il modello di punta della gamma ALCEDO ed, all’epoca, si trattava davvero di un ottimo mulinello.
Gli ingranaggi in bronzo ed acciaio (tranne purtroppo alcuni esemplari di colore marrone), la monovella e l’archetto in acciaio inox, un sistema di cuscinetti registrabili, l’archetto con regolatore in altezza per il rullino guidafilo (in agata) ed altri accorgimenti ne facevano un modello all’avanguardia.
Vide la luce nel 1959, anno in cui partì anche la produzione del ‘Mercury’, il modello più economico dell’Alcedo. |
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ALCEDO - richiesta di brevetto
in Francia e negli USA del 1955 ... "prototipo Jupiter?" |
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Se pensiamo che, antecedentemente a questa data, i modelli di taglia media erano l' ’Omnia’ ed il ‘2CS’ senza troppe differenze basilari tra di loro ed entrambi di ‘livello medio’, possiamo pensare che la ditta abbia (giustamente) avvertito la necessita di affiancare alla sua collaudata gamma un modello di punta ed, agli antipodi, un ‘entry level’, che sono appunto, rispettivamente, lo ‘Jupiter’ ed il ‘Mercury’.
I primi esemplari di ‘Alcedo Jupiter’ montano un pomello della manovella in gomma, simile a quello del ‘2CS’, la medaglia con scritto “l’Alcedo” e sono soltanto di colore blu.
Poco tempo dopo uscì la serie ‘definitiva’, con pomello della manovella in plastica di forma ovoidale, medaglia con scritto “Alcedo Jupiter” ed, oltre al blu, anche nelle colorazioni marrone e grigio. Quest’ultimo, destinato al mercato nazionale e commercializzato dalla ‘Ravizza’, era semplicemente verniciato, a differenza degli altri che subivano un trattamento di ossidazione anodica ed erano venduti anche all’estero, montando la bellissima medaglia ‘ad ali aperte’, così chiamata perché vi è riprodotto il martin pescatore, simbolo dell’Alcedo, in volo, invece delle classiche medaglie dove è appollaiato.
Tutti questi mulinelli hanno una ghiera porta-medaglione che, svitata, mostra l’ingranaggio interno del mulinello.
‘Jupiter’ è il nome latino del dio Giove, ma l’etimologia della parola ci porta ad appellativi come “splendente”, “paradiso” e forse questo era l’intento del Dr. Rolandi, fondatore e proprietario dell’Alcedo; chiamare il suo ‘fiore all’occhiello’ con un nome che evocasse ‘qualcosa di superiore’ o direttamente il padre degli Dei. |
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Pubblicità del 1959 |
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Questo articolo, presente su una rivista di settore del 1959,
mi è stato segnalato dall'Amico collezionista Marco Omini.
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Roberto Granata - Ottobre 2012
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