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Devo confessare che ho impiegato molti anni di pazienti ricerche per completare, salvo ulteriori novità, la successione di questa singolare versione caratterizzata dalla particolare verniciatura comunemente definita porporina*.
Nella seconda metà del 1946, l'Alcedo decise di modificare i modelli N.2 e Omnia per i problemi riscontrati soprattutto nel dimensionamento del gambo del piede.
(*) Vernice composta di porporine metallizzate disperse in soluzione di resina petrolica e white spirit. |
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Differenze dalla prima versione, le più significative sono: |
- Tranne che per i primissimi rari esemplari, l'archetto venne modificato, la sezione 2 mm. diminuisce rispetto al precedente, non finisce più a cono ma assume la forma tipica degli Omnia stampati, ovvero l'archetto termina con un occhiello dove alloggia il guidafilo;
- Naturalmente la sezione del gambo del piede è stata maggiorata, ora misura 7 mm. di spessore e 11 mm. di larghezza;
- Anche la manovella presenta il braccio più robusto e una lunghezza maggiore, stessa sorte per il suo pomo che da tronco di cono in alluminio, adesso è in bakelite, inizialmente a forma tronco-conica e poi a parallelepipedo;
- La verniciatura diventa da grigiastra in argento porporina
- Conservano invece alcune tracce dell'antenato (un tempo molto enfatizzata dai vecchi collezionisti), la presenza di due oliatori, in seguito eliminati.
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Iniziamo l'analisi dei tre modelli, il primo (a sinistra) è facilmente individuabile grazie al ragguardevole diametro dell'archetto (3,1 mm di sezione) ed al suo singolare terminale conico, molto corto e di forma quasi tronco-conica (residuo della precedente versione) e il pomo manovella anch'esso tronco-conico. A queste caratteristiche visibili, si sommano altre situate all'interno che riguardano il supporto del pignone il quale ha una insolita geometria e la forma dell'alberino con la parte terminale con diametro ridotto.
N.B. La presenza di due oliatori è condivisa con il modello successivo. |
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Supporto del pignone I modello. |
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In alto l'alberino del primo modello di forma diversa, protetto con un trattamento termico di metallocromia |
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Il secondo modello presenta ancora due oliatori ma fa il suo esordio il terminale dell'archetto ad occhiello che troveremo sino a fine produzione sia nel modello Omnia che nel Mercury salvo le versioni De Luxe; il pomo manovella cambia geometria e diventa a parallelepipedo rettangolo, anche questa variante verrà adottata per altri modelli di fascia economica. |
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Peculiarità del secondo modello. |
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Il terzo modello come il primo è istantaneamente riconoscibile per l'assenza degli oliatori. A tal proposito, l'Azienda di Torino ha avuto un rapporto travagliato con questi accessori poiché in tutto l'arco della sua produzione inspiegabilmente li ha introdotti, rimossi e reintrodotti o diminuiti di numero. Non vi sono differenze evidenti oltre quella citata dal secondo. |
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Per concludere una curiosità, all'epoca i mulinelli venivano identificati manualmente, eccezionalmente i campioni in esame li conservano perfettamente. Si tratta di codici eseguiti a matita che servivano ad identificare le parti da accoppiare; questi si trovano sia nella parte interna del carter che sul corpo dentro la coppa; questi sono nell'ordine: 51, 77, e 495 (vedi foto). |
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