|
|
Ed eccoci al brevetto del marchio italiano probabilmente più famoso al mondo. A mio avviso, leggendo il documento, si possono scorgere e/o dedurre alcune questioni interessanti: |
- Penso sia risolta definitivamente la questione dell'anno di nascita di questa ditta, che è il 1944. Questo non solo per la data riportata sul documento (che comunque ha la sua importanza, perché è segno che la fabbrica è "pronta per partire"), ma anche perché se nella prima edizione di "LANCIARE" (12-1943), scritta ovviamente almeno qualche mese prima della sua stampa e diffusione, gli ALCEDO non sono nominati, e nella seconda edizione (4-1945, data che in Italia fa riflettere) sono nominati, e pensando che la stesura di questa seconda edizione sia anche lei di qualche mese prima o forse qualcosa in più, viste le vicende belliche dei primi mesi del 1945 nel Nord Italia, dobbiamo convenire che già nel 1944 tutto era pronto.
- A supporto di ciò può essere molto interessante rifarci ad un brevetto ALCEDO chiesto in Francia (ALCEDO N°2 - Brevetto Francese del 1947) dove, sotto i nomi dei richiedenti si evince che in Italia il brevetto era già stato chiesto il 31 maggio 1944 da Aldo Genero (che compare anche nel brevetto Pelican) e Giovanni Podesta. Non sappiamo che ruolo ricoprissero costoro, ma scopriamo che l' Alcedo n°2 (sicuramente il primo prodotto Alcedo) è nato prima del brevetto oggetto di quest'articolo, chiesto il 30-10-1944 di primo deposito da Edel Rolandi ed Oreste Bianciardi. Possiamo immaginare che le persone che lo brevettarono per prime fossero dei progettisti e che, pochi mesi dopo, la proprietà abbia registrato il marchio e dato il via alla commercializzazione.
- La maggioranza dei brevetti che abbiamo visto, e di quelli che vedremo in futuro, sono stati registrati a guerra finita da 1-2 anni, e le poche ditte (SIMPLEX ed ALBATROS) che si sono registrate a guerra in corso oppure nel periodo pre-bellico (ZUCCHETTI) avevano già una produzione in corso. L' ALCEDO è l' unica ad "osare" una partenza da zero a guerra ancora in corso; ciò significa che non è partita "con la tessera del pane", ma con idee, uomini ed anche mulinelli che difficilmente avrebbero fallito, e che forse volevano "giocare d' anticipo", una volta intuite le sorti finali della guerra. Ma per farlo bisognava avere le spalle (e non solo le spalle ...) grosse. Il risultato negli anni ha dissipato ogni dubbio.
- È storicamente interessante che a registrare il documento siano due persone: l' ormai noto Edel Rolandi ed Oreste Bianciardi. Non conosciamo quale ruolo possa aver ricoperto il secondo; possiamo pensare ad un direttore tecnico, ma non abbiamo al momento certezze in proposito.
- È curioso notare (come anche nella scheda Albatros) che la data in basso a sinistra (gennaio 1945) riporti ancora in piccolo l'anno in numeri romani dell'era fascista, che era invece terminata nel 1943.:
|
|
|
|
|
|
Roberto Granata in collaborazione con Sergio Di Marco
- Settembre 2024 |
|