È stata una delle principali ditte italiane produttrici di mulinelli, ma le sue origini sono più remote.
Tutto ebbe inizio durante la Prima Guerra Mondiale, quando il signor Carnevalli Sergio, mantovano d’origine, fu fatto prigioniero in Ungheria.
Lì iniziò a fare il meccanico, si sposò ed ebbe un figlio di nome Emilio. Nel 1921, al suo ritorno in Italia, si diede alla costruzione, dapprima a Varese e poi a Gemonio, di parti di motori per auto, ciclomotori ed aerei (non a caso il logo scelto successivamente per la Car-Gem rappresenta un’elica d’aereo).
Queste produzioni variegate, nonché frequenti a quei periodi, erano spesso dovute alla guerra da poco finita. Ci si doveva arrangiare con le proprie capacità, costruendo quello che l’esangue mercato, che faticosamente cercava di risorgere dalle ceneri della guerra, poteva richiedere
Ma ecco che, negli ultimi anni ’30, nelle officine che ancora si chiamavano “Meccanica di Precisione”, prende vita un mulinello a prendifilo fisso, fortemente ispirato a quello che, in quegli anni, fu uno dei mulinelli più copiati; lo svizzero BERNA.
Da quel “patriarca” discenderà, direttamente e con pochissime differenze, il primo dei cinque modelli del famoso CIGNO.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel 1946, il signor Carnevalli Sergio, che nel frattempo era diventato l’unico proprietario delle officine “Meccanica di Precisione”, fonda la Car-Gem, ideando altri due modelli, che si affiancano all’ultima versione del CIGNO: il Car-Gem 2 Pesci ed il Car-Gem Stella d’Oro.
I tre mulinelli presentano la sigla della “nuova” ditta su di un etichetta incollata alla girante. È curioso notare come, oltre al nome ed al logo della ditta rimanga, per così dire la vecchia denominazione “Meccanica di Precisione”.
Dieci anni più tardi Carnevalli Emilio subentrò al padre, malato, portando avanti quella che fu una delle più importanti case costruttrici italiane di mulinelli fino al 1984.
Molti furono i modelli sfornati dalla ditta lombarda e venduti anche in parecchi paesi esteri e, per la gioia dei collezionisti, molte sono anche le varianti, più o meno rare, che caratterizzano diversi modelli del Car-Gem.
Un’altra curiosità: l’acronimo quando è scritto in corsivo presenta le due sillabe staccate mentre, quando è scritto in stampatello, le presenta invece unite. |